IL SANTUARIO DI CAMPEGORINO E L’ARMATA DELLE TENEBRE

Percorso ad anello: mappa in fondo al post
Partenza: Aicurzio (MB), parcheggiare in paese e raggiungere piazza Chiesa
Distanza/Lunghezza: in piano 5.8 km
Tempo impiegato 1:45
Altitudine minima: 210 m
Altitudine massima: 255 m
(dati EasyTrails)
Voto ****

 

 

Il santuario di Campegorino


Tutto è nato da questo pezzo trovato sulla Guida ai Misteri e Segreti della Brianza di Sugar Editore:
“Nel Santuario di Campegorino, vicino al cimitero del paese, è custodito un dipinto che rappresenta il miracolo del 1705. Due opposti eserciti – quello francese e quello austriaco – si affrontavano pronti a dar battaglia e a distruggere e rovinare naturalmente buona parte dell’innocente paese (Aicurzio) e della circostante campagna. Improvvisamente un terzo esercito, senza insegne, scaturito da chissà dove, comparve in campo e mise in fuga sia i francesi che gli austriaci.”



Franco ed io, partiti da questo spunto, siamo finiti a scoprire che la leggenda completa parla addirittura della successione al trono di Spagna, ma soprattutto che il misterioso esercito senza insegne, e comparso dal nulla, sembrerebbe essere stato composto dai morti per peste, avvenuta molti anni prima e sepolti proprio nella terra consacrata dove sarebbe sorto poi il santuario. E quindi una sorta di Armata delle Tenebre avrebbe messo in fuga gli eserciti.

Quest’episodio, conosciuto come il Miracolo del Crocefisso, sarebbe poi stato rappresentato appunto nel quadro che stavamo cercando, conservato all’interno del Santuario di Campegorino (una copia del dipinto perché pare che l’originale sia misteriosamente scomparso).

Con la scusa di vedere il dipinto volevamo visitare luoghi sulla carta “intuitivamente” interessanti, e l’abbiamo fatto in una fredda, ma tersa e bellissima, giornata di sole, partendo dalla scenografica piazzetta antistante la parrocchiale di Aicurzio.

 


La chiesa di Aicurzio


Dalla piazzetta abbiamo preso per via della Vittoria alla volta del Santuario di Campegorino che sorge poco fuori il paese, lungo la strada per Castel Negrino.

Naturalmente il Santuario, come tradizione turistica vuole, era chiuso (aperto pare ogni mercoledì feriale durante la messa del mattino).

Un po’ delusi e obbligatoriamente rassegnati, ripromettendoci di tornare, abbiamo voluto continuare il percorso seguendo un – per noi “oscuro” – cartello trovato per caso proprio davanti alla chiesa, con una segnaletica che riportava “Rio Vallone – sentiero 1”.
Ed è proprio seguendo quell'”indizio”, e la strada per via Castel Negrino Commenda, che abbiamo scoperto che dalla zona partivano tutta una rete di sentieri e di percorsi, tanti sono stati i cartelli che avremmo poi incontrato lungo il percorso: ci trovavamo, infatti, nel Parco Sovracomunale del Rio Vallone (http://www.parcoriovallone.it/). L’ambientazione dei “morti viventi” si era svolta sicuramente in quella zona.

 

Per Castel Negrino

 

Dal santuario quindi abbiamo proseguito – seguendo il percorso n. 1 – per la strada asfaltata (via Castel Negrino) dove abbiamo trovato, prima, le indicazioni per una curiosa chiesetta nascosta alla vista: la chiesetta della Madonna della Neve, poi, per il bel complesso della villa Castel Negrino.
Subito dopo la villa abbiamo deciso di svoltare a sinistra per una strada che deviava decisamente nella campagna, passando prima davanti ad una bacheca in legno con una mappa e le indicazioni dei possibili percorsi della zona.

 


Intorno a noi il silenzio più assoluto. Era il primo dell’anno: in giro solo pochi “umani” addormentati, tutti in compagnia di cani vivaci e trotterellanti, e un panorama a nord veramente inaspettato, con la catena delle Prealpi straordinariamente nitida e presente e, su tutto, il Resegone ormai nostro consueto riferimento.

Seguito il sentiero piuttosto largo, avendo l’accortezza di prendere sempre la strada a sinistra durante i bivi – e tenendo sempre d’occhio la sopraelevata parrocchiale di Aicurzio come riferimento per il ritorno – abbiamo sfiorato prima il municipio di Bernareggio (l’edificio) e raggiunto via Sandro Pertini (asfaltata) in Bernareggio. Al primo piccolo parcheggio incontrato, abbiamo poi svoltato di nuovo per una strada sterrata che entrava nei campi.

 


Seguendola e tenendo la destra al primo incrocio siamo sbucati in via Roma. Da qui abbiamo raggiunto poi il piazzale di partenza attraverso una stretta via con il simbolo dei Cavalieri di Malta sul selciato.
Da ricordare tra le case che si affacciano sul piccolo, ma caratteristico piazzale della parrocchiale di Aicurzio, anche la bella Casa degli Umiliati del XIII secolo.

In definitiva il dipinto di partenza è stato il pretesto per visitare una interessante zona con una magnifica vista sulla catena delle Prealpi, una zona con punti di interesse naturalistico, cascine, chiese ed edifici storici, archeologia industriale, piccoli edifici religiosi. Un posto che può regalare piccole e grandi sorprese.
La stessa Aiucurzio vale assolutamente una visita.
Così riporta infatti Wikipedia a proposito del paese:
(…) la presenza degli Umiliati, con una loro “Domus”, in prossimità della chiesa parrocchiale e di ordini religiosi cavallereschi; la frazione di “La Commenda” e di “Castelnegrino”, ex insediamenti templari dipendenti dalla precettoria milanese di Santa Croce e Santa Maria del Tempio, vennero costruiti dal primo Magister Templi di Lingua Italiana”.

A questi motivi va aggiunta villa Paravicini che noi, per questione di tempo, non siamo riusciti a vedere.

 



Potete trovare la carta dei percorsi della valle al link
http://www.parcoriovallone.it/index.php?Mod=Pagina&Pagina=498


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