CASTELLO DI CARIMATE E PERCORSO DELLE SCUOLE, CON DOBERMAN

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Montesolaro, domenica mattina. Appuntamento in un parcheggio in via Nobili Calvi, angolo via Adamello.

Questa volta ci fa da guida Elena, amica di lunga data, con doberman al seguito.

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Percorso: ad anello
Partenza: Montesolaro, parcheggio via Adamello/angolo via Nobili Calvi
Distanza in piano: 7 km
Tempo totale: ore 2

Altitudine minima: 243 m

Altitudine massima: 350 m
(dati Easy Trails)
Voto:**** 


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Dal parcheggio prendiamo subito la via adiacente che, decisa, entra nei campi e correrà poi intorno ad un’estesa porzione del Golf Club Carimate. Obiettivo del giro è cercare e seguire il “Sentiero delle scuole” che ci porterà ad incontrare il famoso e “autentico” castello di Carimate, negli anni Settanta/Ottanta trasformato in sala di incisione di famosissimi cantanti e gruppi musicali (dai Pink Floyd ai Pooh). Altro motivo di interesse della giornata è il Santuario della Madonna dell’Albero, importante luogo di culto.

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Quasi non siamo ancora partiti che la nostra attenzione viene rapita alla prima via che incontriamo sulla sinistra, dove in una zona residenziale, dalle studiate e non comuni architetture, notiamo curiose casette costruite sugli alberi di un giardino privato.


Ritornati sulla larga e frequentata strada ciclabile di inizio percorso, la seguiamo e proseguiamo fino al primo incrocio tra sentieri per prendere quello che porta a destra, scelta che ci permetterà di incontrare anche il primo piccolo ponte in legno della giornata, gettato su un piccolo affluente del torrente Serenza. Da qui il nostro percorso cercherà di seguire l’itinerario segnalato sui cartelli indicatori come “Sentiero delle scuole”, percorso che ci porterà poco più in là ad incontrare, e ad attraversare senza fatica, il Serenza al momento del giro completamente asciutto.

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Una volta dall’altra parte della riva, il nostro cammino continua parallelamente al letto del fiume, senza farci tentare da deviazioni alcune che come sirene vorrebbero farci piegare a sinistra.


Continuando lungo il fiume, si giunge alla Torretta Airoldi, scenografica costruzione in mattoni rossi in stile finto Gotico. Accanto un bel parchetto attrezzato con panchine e giochi, adatto anche per i pupi più irrequieti.

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Superata la torretta, si prende la destra di via Como, si imbocca via Porro fino all’inizio di un largo sentiero che scende di nuovo verso il letto del Serenza e, superato il relativo grande ponte, si guadagna l’altra sponda dove una strada, nella parte finale asfaltata, sbuca su via Giovanni XXIII e ci porta dritti dritti al castello di Carimate (1345), ristrutturato in stile neogotico nel 1874 dall’architetto Ercole Balossi Merlo (1842-1922). Di fronte, piacevolmente ristrutturata, la bella zona de Il Torchio, (ex-scuderie del castello e ora centro storico, con apprezzato ristorante).

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Lateralmente al castello, lungo la Strada Provinciale, è d’obbligo la fermata al piccolo Santuario della Madonna dell’Albero (1517), con bell’affresco. Il santuario sarebbe stato eretto a seguito di un fatto miracoloso: la Vergine Maria si manifestò ad alcuni contadini e fanciulli per annunciare la fine della carestia.
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Usciti dall’edificio religioso, seguendo la strada provinciale verso nord, ci incamminiamo lasciando il cimitero alle spalle e – spostandoci sul lato opposto della strada (ora via Arnaboldi) – in direzione Montesolaro, tagliamo in due l’area del Golf Club percorrendo il comodo, largo e sicuro percorso pedonale – parallelo alla strada – che ci riporterà al parcheggio iniziale.

Prima di arrivare all’auto si può notare sulla collina a sinistra, austera e nobile, la settecentesca Villa Calvi (https://www.youtube.com/watch?v=yuQScBloC7g), una volta luogo di villeggiatura del patriziato Milanese.


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A proposito dell’area che abbiamo attraversato e di quelle limitrofe, ecco cosa racconta il sito ufficiale del comune di Carimate:

Una camminata nel verde di Carimate permette di osservare una gran quantità di fiori e piante caratteristiche della regione: faggi, platani, robinie e noccioli, solo per citarne alcuni.

Questa flora si trova percorrendo tutti i sentieri che, a partire dal 2004, sono stati rimessi a disposizione del pubblico.

Chi ha voglia di muoversi può fare una lunga passeggiata partendo da Montesolaro e arrivare a Novedrate sfruttando la comodissima e popolarissima pista ciclabile e la vecchia strada riattivata per Novedrate, per la quale è stato ricostruito il vecchio ponte.

Chi, invece, desidera cimentarsi in percorsi diversi e riscoprire le meraviglie nascoste del territorio, può percorrere i vecchi sentieri nei boschi.
Un percorso è quello che collega la Via del Golf, all’altezza dell’ex-Cava Porro, con Montesolaro. Questo sentiero è detto “della Valle Ferranda” e attraversa boschi di varia composizione (quercia rossa, pino silvestre, quercia farnia, castagno e robinia).

In prossimità dell’ingresso del Ronco si dipartono dalla pista ciclabile altri due sentieri: uno porta verso la Serenza, con guado della medesima e congiungimento con Figino, e un altro, ad anello, si ricongiunge con la pista ciclabile.

Un’altra passeggiata consigliata è quella che parte da Lentate sul Seveso e ripercorre l’antica strada riattivata Lentate-Carimate. Attraverso un piccolo ponte sulla Serenza porta a Novedrate.

(Fonte: “Carimate e Montesolaro – Trent’anni di storia”; Autori vari; ed. Griffin)



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