SOMASCA, LA FONTE DEI MIRACOLI E IL CASTELLO DEL PECCATO

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E’ stato l’incontro con un breve brano, trovato quasi per caso in un vecchio volume dedicato ai misteri della Brianza, che ha acceso il nostro interesse “esplorativo” per Somasca di Vercurago.
Il brano titolava “Fonte miracolosa”, e così si sviluppava:
“nel comune di Somasca di Vercurago, in provincia di Lecco, si trova il santuario di San Girolamo Miani. Nel complesso del santuario è situata anche la Fonte, l’acqua che da essa sgorga ha poteri straordinari, miracolosi”.

All’origine delle nostre “esplorazioni” c’è sempre un’emozione, una suggestione, un motivo. In questo caso era uno di quei motivi più che ghiotti.

 

Percorso: in parte ad anello
Partenza: parcheggio Santuario di Somasca di Vercurago
Distanza in piano: 3,5 km
Tempo: 1:50 a/r
Altitudine partenza: 306 m
Altitudine massima: 419 m
(dati Easy Trails)
Voto:***** – panorama *****

 

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Mappa © OpenStreetMap Contributors

 

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Il Santuario con i resti del Santo accanto al parcheggio. Da qui siamo partiti attraversando il paesino di Somasca.

 

Una volta arrivati a Somasca e parcheggiata l’auto accanto al Santuario, dove sono esposte le reliquie di San Girolamo, abbiamo proseguito attraversando il paese fino a raggiungere un arco, inizio della Via delle Cappelle che raccontano la vita del Santo.

 

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Enrico mentre fotografa un momento della vita di San Girolamo Emiliani nella Via delle Cappelle.

 

A metà del viale si trova la Scala Santa, al termine il luogo chiamato Valletta, dove sorge il cimitero dei Padri Somaschi, un’altra chiesetta e, accanto a questa, la cappella della Fonte Miracolosa, dove pare che il Santo abbia fatto scaturire personalmente l’acqua da una roccia per dar da bere agli orfani che proteggeva.

 

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 1429632136_full.jpegSopra il complesso della Valletta con la Fonte Miracolosa e uno spazio dedicato agli ex-voto.

 

DSC_3278_1_800_500 Usciti dalla cappella, girando a destra, in fondo al complesso religioso, abbiamo attraversato una porta che ci ha permesso di raggiungere quello che era il secondo, e non meno importante, obiettivo dell’escursione: raggiungere i ruderi del castello di un cattivissimo e temutissimo personaggio che solo attraverso la Provvidenza e il Pentimento si è poi redento. Parliamo nientepopòdimeno che della cupa figura dell’Innominato di manzoniana memoria…

 

 

Quindici minuti per raggiungere quei resti che la leggenda vuole co-protagonisti di tanti abominii e peccati: ci siamo trovati nel mezzo di una delle più importanti location della storia della letteratura, I Promessi Sposi, che – come liquida la figlia di mia cugina dopo aver conosciuto l’opera del Manzoni a scuola – è la storia di due sfigati di Lecco in fuga per amore.

Davanti a noi e intorno a noi, uno dei più straordinari panorami: la valle dell’Adda e il lago di Lecco, straordinariamente insieme, in un grande colpo d’occhio.

 

 

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Nel tornare indietro, una volta usciti dai resti dell’ex-cupo maniero, tenendo le mura sempre sulla sinistra siamo scesi dalla scalinata scavata nella pietra che porta direttamente alla grotta, posta al termine della Scala Santa, dove San Girolamo sembrava spesso appartarsi.
Croci disegnate sulla roccia aggiungono suggestione a suggestione.
Alcuni minuti di sosta in questo luogo mistico per raggiungere poi, di nuovo, l’entrata del complesso religioso (senza scendere dalla scala che non va percorsa al contrario!) e ritornare all’auto.

Di tutta l’explorazione sicuramente ci sono rimasti in mente, i meravigliosi scorci e i grandi panorami, il locale dedicato agli ex-voto omaggio ai miracoli del Santo con tante piccole storie di miracoli e miracolati, la Fonte benedetta e la discesa finale, con momenti che ci hanno ricordato le Cinque Terre.

 

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Un giro straordinariamente ricco di ingredienti quindi. Un percorso, questo, tra letteratura e leggenda, fede, storia e natura, facile più da fare che da raccontare, in compagnia di Enrico C, in giornata di vena fotografica. Un giro da intraprendere, se possibile, in una giornata di sole terso, per gustarsi proprio tutto, magari al tramonto.
Forse ancora meglio all’alba, ma siamo “exploratori della domenica”, per noi l’alba arriva sempre troppo presto.

 

LA VIA DELLE CAPPELLE
Per arrivare alla Fonte Miracolosa si percorre la Via delle Cappelle. Ogni piccola cappella ricostruisce con cura un momento della vita di San Girolamo Emiliani, fondatore della congregazione dei Chierici Regolari Somaschi. Le piccole costruzioni sono state iniziate nel 1760, ma terminate nella prima metà del 1800, con l’intenzione di dare la possibilità ai pellegrini di conoscere le vicende della vita del santo.

 

DSC_3238_1500Una delle scene sulla vita del Santo all’interno di una cappella.

DSC_3309_1500Quest’ultima rappresentazione si trova in una cappella all’interno dei resti del castello.

 

 

 

 

 

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