IL PARCO DELLA VALLETTA

 

Partenza: da Bulciaghetto (noi abbiamo parcheggiato l’auto in via del Lavello, ai piedi dell’oratorio di Santo Stefano per visitare anche l’interessante omonima chiesa). C’è comunque anche un grande e comodo parcheggio davanti al santuario dei Morti dell’Avello.
Distanza in piano: 6 km
Tempo: 1:45 a/r
Altitudine minima: 281 m
Altitudine massima: 384 m
(dati EasyTrails)
Voto ****  

 


Una grande vista mentre stavamo andando al Parco Agricolo La Valletta

 

Domenica mattina. Quello che abbiamo scelto di percorrere, Franco ed io, nella zona del Parco Agricolo La Valletta, è un comodo tragitto in piano, un percorso relativamente breve che collega il santuario dei Morti dell’Avello (Bulciaghetto) alla piccola chiesetta di Verdegò. Un percorso tra piccola architettura sacra e rurale, storia e natura.

 


Posteggiata l’auto nel parcheggio in via del Lavello, nell’unico parcheggio sotto la piccola chiesa si S. Stefano (sec. VIII-IX), abbiamo raggiunto dopo poche centinaia di metri – continuando a piedi – il Santuario dei Morti dell’Avello, intitolato alla Madonna del Carmine (sec. XX).

 

Il retro del Santuario dei Morti dell’Avello


Il santuario, la cui costruzione risale al 1905, detto in dialetto dei “mort del navel”, era anche conosciuto come “Morti del Büsòn”. Secondo la tradizione, furono infatti seppelliti in quel luogo i morti per peste ai tempi di San Carlo Borromeo (1576).

Dietro il santuario un sentiero sale verso la Cascina Monte Gregorio, superata la quale – al primo bivio – abbiamo preso a sinistra per raggiungere la cascina Costaiola prima e il sentiero del Vai poi, sentiero con una grandiosa vista (era una bellissima giornata di sole, tersa come poche) sull’intera catena delle Prealpi lecchesi.
Il sentiero del Vai – anticamente una strada di grande comunicazione – viene segnalato anche per essere all’interno di uno degli ultimi boschi di castagno presenti nel Parco.

 

Le Prealpi viste mentre stavamo percorrendo il sentiero del Vai

 

Percorso il sentiero del Vai, raggiunta e attraversata via Pertini, abbiamo raggiunto Verdegò dove si trova la piccola chiesetta dedicata – anche questa – ai morti di peste. Una finestra dell’edificio, che dà su un “suggestivo” ossario, è lì per ricordarcelo durante la visita.
Davanti alla chiesa una croce e accanto uno strano masso avello, probabilmente con funzione di tomba ricordano un po’ certi complessi religiosi del nord-ovest della Francia.

 


Da qui, terminata la sosta, abbiamo deciso di tornare indietro cambiando però percorso, prendendo – una volta arrivati in via Don Giacinto dell’Acqua – la sinistra.
Dopo poche centinaia di metri, in discesa, dietro una specie di altare con statua della Madonna, abbiamo preso la strada sterrata che ci avrebbe portato a lambire il maneggio di Villa Zita (anche centro agricolo e didattico aperto alle scuole) e alla successiva Cascina Peltraio.

 


Per visitare Villa Zita (ci è sembrata una tappa particolarmente interessante) meglio chiamare, noi e una coppia di genitori con bambino annesso, l’abbiamo trovata chiusa (www.villazita.it).
Da qui abbiamo raggiunto di nuovo Cascina Monte Gregorio per poi tornare di nuovo al Santuario dei Morti dell’Avello, e infine all’auto.

Bella passeggiata per famiglie, con cartelli didattici e percorso segnalatissimo (impossibile perdersi), da fare in una giornata possibilmente limpida per potersi gustare l’intero panorama delle Prealpi, il bosco e il caratteristico paesaggio agricolo circostante.

 

 

 

 

E PER TERMINARE, UN MOMENTO “IMPORTANTE” DEDICATO A COME TENIAMO ALL’AGGIORNAMENTO DEL NOSTRO EQUIPAGGIAMENTO DOMENICALE. Ecco i nostri nuovi cronografi! Sono 2 perle prodotte ed esportate da Lighting in the box (www.lightinthebox.com). 50 giorni per averli! Costo totale della nuova tecnologia: 14 euro (per entrambi gli orologi). Un po’ tamarri, ma l’ora la tengono!!

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