Medicina Popolare in Brianza 2

Dai racconti popolari della Brianza non sono tramandati solo leggende e miti, ma anche rimedi e cure utilizzati fino ad inizio Novecento per trattare i malanni: uno spaccato della vita quotidiana dei nostri avi.

DISTURBI DEGLI OCCHI

di Britombar, l’exploratore del mistero

 

 

Continuando il percorso tra i rimedi brianzoli del secolo scorso, possiamo incontrare anche una certa attenzione per gli occhi. Tanto per cominciare possiamo partire con… gli orecchini! Questi ultimi erano considerati protettori di una buona vista, sia per le donne che per gli uomini (da qui la diffusione dell’orecchino anche per i maschi).

 

Per chi non portava nessun monile e la cui vista era ormai guastata, poteva solo correre ai ripari limitando le infiammazioni con infusi di tiglio o malva, acqua di camomilla, decotti di fiordaliso o semplice rugiada mattutina. Se solo questi sventurati avessero ascoltato gli anziani, che consigliavano di mangiare mirtilli o fare impacchi con le erbe aromatiche per prevenire la debolezza degli occhi!

 

Quando invece qualcosa entrava negli occhi ed era difficile da mandare via, era raccomandato di  guardare un punto fisso sbattendo le ciglia… ed invocare Santa Lucia.


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