UNA SALAMANDRA CONTRO IL MAL DI DENTI

Rimedi della medicina popolare brianzola
di Britombar, l’exploratore del mistero

 

Molte erano le cure dell’antica Brianza dai reali poteri benefici, più empirici che scientifici. Questi potrebbero essere, quindi, validi anche oggi: per chi trema al solo nominare il dentista, sappia che a Olginate la cura al mal di denti era un decotto di malva (o radici di gelso se proprio la malva non facesse per voi); un altro metodo analgesico consisteva nel prendere una moneta di rame, scaldarla fino a renderla bollente, immergerla in grappa (o bevanda alcolica di qualsiasi natura) e sciacquarvici la bocca. In alternativa al rame rovente, erano utilizzate le ceneri di un nocciolo di pesca. Un altro metodo, stranamente ritenuto valido e diffuso nell’alta Brianza, era quello di stringere in mano una salamandra durante i dolori, fino a che non fossero passati. Ma questo di analgesico ha davvero poco…

Già allora, il mal di testa era collegato ai dolori dentali: oltre a tutti i tipi di infusi con erbe aromatiche che venivano preparati, il più curioso consisteva nell’avvolgere fette di patate crude con un fazzoletto e applicarle sulla fronte o sulle tempie; benché per i nostri avi anche quest’ultimo fosse un rimedio consolidato, non ce la sentiamo di consigliarvelo.

 

 

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