DA PADERNO A PORTO D’ADDA (O QUASI)

Penultimo giorno dell’anno: camminata con Franco pensata giusto giusto per preparare lo stomaco al cenone. Percorso: Paderno – Porto d’Adda (che non abbiamo però raggiunto…) – Paderno. Giornata splendida. Zero nubi e zero foschia. Clima molto diverso da quello triste della domenica precedente (tutto nebbia e foschia). Percorso strafacile (la stessa strada sia per l’andata che per il ritorno) che invitava al cazzeggio e alle chiacchiere. Bel sole, paesaggio suggestivo (probabilmente buono per tutte le stagioni), ma freddo e in alcuni punti ghiacciato. Ambiente per certi versi anche curioso: in certi momenti non sembrava neanche di stare in Brianza: in qualche tratto l’Adda pareva la Dora Baltea in Valle d’Aosta (un videino girato da noi in maniera molto semplice lo può testimoniare qui). Pensavamo di cavarcela in un paio d’ore… ma, come al solito, sempre ottimisti, abbiamo camminato per più di tre ore (non solo chiacchierando ma anche scattando foto e filmando). Mattinata, comunque, ben spesa sicuramente!

  Il Ponte di Paderno è il simbolo dell’architettura industriale lombarda; fu progettato dallo svizzero Rothlisberger e inaugurato nel 1889. La costruzione fu completata nel tempo record di 22 mesi e consiste in una struttura ad una sola arcata che sostiene una travatura a doppio livello, dove corrono la ferrovia e la strada carrozzabile.

 

Partenza: parcheggio presso il cimitero di Paderno (vicino al famoso ponte)

Velocità media: 2,9 km/h

Tempo: 2:40 in movimento / 3:35 totale

Altitudine minima: 167 m

Altitudine massima: 276 m

(dati EasyTrails)

Voto *****

 

Punti di interesse:

– centrale idroelettrica Semenza

– le chiuse lungo l’Adda

– il ponte di Paderno

– l’alzaia e l’ambiente Leonardesco

– il santuario della Madonna della Rocchetta

 

 

L’alzaia che costeggia l’Adda tra Paderno e Porto

 

Il santuario della Madonna della Rocchetta vicino a Porto d’Adda. Costruito sulle basi di una torre longobarda è a due minuti dalla sede dell’Ecomuseo. Di grande fascino per la sua posizione a strapiombo sul fiume, è tappa del Cammino di Sant’Agostino, un percorso di pellegrinaggio a piedi, concepito in modo da raggiungere venticinque santuari mariani sul territorio della Brianza.

Franco e, lungo il tragitto, uno dei meccanismi per le chiuse

 

LE CENTRALI IDROELETTRICHE

Una volta lungo le sponde dell’Adda c’erano diversi mulini, oggi non ne rimangono che poche rovine. Poi fu la volta di piccole centraline per la produzione idroelettrica. Infine arrivarono le centrali idroelettriche che diventarono il motore dell’economia lombarda all’inizio del Novecento e che, sfruttando la forza dell’acqua del fiume, la trasformavano in energia. Furono così realizzate la diga di Robbiate e le centrali Bertini, Taccani ed Esterle. Queste ultime, sono considerate dei “fossili viventi”, ma anche delle splendide strutture che raccontano il rapporto tra l’acqua e l’uomo.

Le centrali:

1898 – Centrale Bertini

1906 – Centrale Taccani

1914 – Centrale Esterle

1920 – Centrale Semenza

1947 – Centrale Italcementi a Vaprio d’Adda

 

Per l’industria tessile le centraline di:

– Fara Gera d’Adda (1895)

– Crespi d’Adda (1909)

– Cassano d’Adda (1928)

 

 

 

L’Adda tra Paderno e Ponte sembra un fiume della Valle d’Aosta

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