Intorno al 1960 erano circa 200 le persone che vivevano nel piccolo borgo di Consonno.
Nel gennaio 1962 l’industriale e conte Mario Bagno comprò tutte le abitazioni del borgo. Il paesino venne completamente demolito, eccetto la chiesa di San Maurizio, la canonica, una casa adiacente e il piccolissimo cimitero. Tutti gli abitanti furono costretti ad andarsene.
Al posto dell’antica Consonno fu costruito quello che doveva essere, nelle intenzioni di Mario Bagno, un grande centro commerciale e divertimento, da raggiungere facilmente perché a poca distanza da Milano.
Furono costruiti edifici commerciali e di svago nelle più insolite forme architettoniche: una galleria commerciale arabeggiante con minareto, una pagoda cinese, un portone dalla forma medievale, un albergo di lusso.
Venne spianata anche la collina di fronte al paese per meglio accedere alla vista del Resegone. E sarebbero dovuti nascere anche campi da pallacanestro, calcio, minigolf. Pure un giardino zoologico.
Solo la chiesa di San Maurizio, il cimitero e poco altro si salvarono dalla furia visionaria e distruttrice del conte.
Il destino però aveva ben altri progetti per Consonno...
Dopo il successo iniziale, la “città dei balocchi”, soprattutto per una serie di frane che non permisero più di raggiungere il paese, cadde nel silenzio e nell’abbandono.
Col tempo il favoloso hotel (Hotel Plaza) divenne una casa di riposo, poi chiusa.
Ora le strade comunali sono percorribili solo a piedi. Alle auto è precluso l’accesso da una sbarra posta all’inizio del paese. Questa sbarra è aperta solo durante gli orari di apertura del cimitero (e forse della chiesa).
Questa è la storia in breve di Consonno. Noi ci siamo arrivati dal sentiero n. 9 che fa parte degli undici itinerari segnalati che si distribuiscono per il Monte di Brianza, grossomodo quel territorio montuoso che sta tra Olgiate Molgora e Oggiono. (GVMass)