SEDICI AGOSTO… GNOCCHI A POGNANA

 

 

Chi l’avrebbe detto che il dopo ferragosto l’avremmo trascorso proprio qui?

 

Quasi per caso o meglio, grazie ad una serie di incursioni programmate per fotografare chiesine più che centenarie del triangolo Lariano, scopriamo Pognana.

Da Como, percorrendo la strada che costeggia il lago verso Bellagio, la si incontra dopo Torno, ma prima di Nesso. Questo piccolo nucleo di origini romane è suddiviso in frazioni attraversate da stradine e scalinate da percorrere a piedi… in gran parte.

 

La sagra degli gnocchi ci aspetta!

 

Frazione di Canzaga, piazzale antistante la chiesa di San Rocco. Sono le tre del pomeriggio… un attimo di riposo, ma non per tutti!

Ancora una buona parte della cinquantina di volontari arruolati dalla Pro Loco  sta bollendo, pelando, schiacciando ed impastando patate. Anche le  mani meno esperte dei più piccoli e quelle di affezionati turisti stranieri, guidate dai veterani, si allenano a portare avanti una tradizione che si perde nella notte dei tempi, resa pubblica e festosa nei primi anni settanta proprio in occasione della ricorrenza di San Rocco, ogni 16 agosto.

 

 – Gli gnocchi dovranno bastare per tutti gli affezionati visitatori e i Pognanesi! I dodici quintali di patate dello scorso anno non basteranno quest’anno! – Così dice il presidente della Pro Loco che con entusiasmo coordina i lavori.

Ma quando gli chiedo il segreto di quel “sughetto” così gustoso a base di pomodoro, aglio e basilico sicuramente e… cos’altro? – Non me lo chieda! – dice – Le nostre maestre cuciniere sono gelosissime della loro ricetta. Nemmeno a me la confidano!

Assaporo l’aroma di qualche altra erbetta e spezia (sarà deformazione amatoriale!) ma non voglio insistere; l’importante è che la ricetta venga tramandata a qualche “giovin donzella” per non perdere il gusto inconfondibile di ogni piatto tradizionale!

 

E per chi non amasse particolarmente la soffice pastosità di questo primo piatto semplice e sostanzioso… una gustosa salamella, un missoltino alla brace, un buon bicchiere di vino, l’impagabile vista su parte del ramo occidentale del Lario, le brezza della Breva o del Tivan, la semplicità mistica della chiesina di San Rocco… lasceranno comunque un ottimo ricordo di un momento reso ancor più  speciale grazie a tutti coloro che, con  gratuito impegno e non senza fatica, hanno il piacere di far conoscere a tanti luoghi e tradizioni così vicine, ma che spesso ci sfuggono!

 

 

 

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