CERNOBBIO. LA CRUS DA L’OMM, GIO’ E LE STORIE DEL BOSCO SAGGIO

Sopra Cernobbio c’è un posto che ha visto passare soldati, contrabbandieri, ladri, politici e hippy-campeggiatori. Un posto dove vive Giò Aramini che tanto ama questo luogo da averci (rispettosamente) fatto interagire le sue creazioni.

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Parcheggio: Gentrino

Partenza: cartello indicatore Croce dell’Uomo
Distanza in piano:  5,5 km
Tempo totale: ore  2:00
Difficoltà: facile, per famiglie
Altitudine minima:  588 m
Altitudine massima: 895 m
(dati Easy Trails)
Voto:****1/2

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Retro della chiesetta e davanti la Crus da l’Omm. Da questo “balcone” si può godere una vista straordinaria.

Un sabato di un giorno d’ottobre non propriamente soleggiato, l’amico Riccardo ci ha accompagnato sopra Cernobbio con la promessa di farci visitare uno straordinario angolo dei monti Lariani con scorci panoramici sul Lago di Como e sulla Svizzera, un posto che fa da confine tra Italia e lo stato elvetico. Un luogo i cui sentieri hanno visto passare ladri, contrabbandieri (di sigarette, caffè e tutto quello che poteva mancare in Italia dal dopoguerra in avanti) e dissidenti in fuga. Un luogo che, se potesse parlare, potrebbe raccontare la Storia. E magari riscriverla.
Parliamo della vetta della Croce dell’Uomo (Crus da l’Omm), titolare di un imponente bosco di castagni.
Il caso ha voluto che, il giorno stesso, appariva su La Provincia un bello ed esteso articolo sullo stesso posto che stavamo visitando.
Motivo in più per andarci sono le curiosissime sculture realizzate da Giò (Giosué) Aramini, intagliate nel legno o addirittura negli alberi, che fanno di questo posto un luogo originale e unico. Assolutamente da visitare.

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I soggetti che popolano il bosco, ben tenuto e facilmente percorribile, vanno da sculture dedicate ad animali, a citazioni, proverbi, pensieri, incisi sui tronchi, fantasiose segnalazioni, curiosi cartelli, e rivisitazioni di oggetti della memoria. La sorpresa sarà sempre dietro l’angolo, con grande piacere dei bambini.

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La pietra che segnala il confine tra Italia e Svizzera

Al termine della passeggiata, attraverso i sentieri ben tenuti, abbiamo incontrato Giò, e vi assicuriamo che, pur vivendo un po’ da eremita, è una persona estremamente cordiale e piacevole, sempre pronta a raccontare delle sue passioni e visioni.

giodotti1500Giò Armanini (sulla sinistra) e l’amico Riccardo, “guida per un giorno”


Noi ci siamo arrivati lasciando l’auto a Gentrino, risalendo a piedi la strada asfaltata per raggiungere l’indicazione gialla che indica Croce dell’Uomo, ma è possibile raggiungere la Croce anche da Piazzola o prendere il comodo sentiero che parte da Sagno (30 min circa), in Svizzera.

crocedellommcartellometeo_hdr_hdr_1500Osservatorio Meteo (leggete con attenzione le indicazioni sul tempo…)
 

Abbiamo cercato la storia della Croce dell’Uomo trovandola sulla bella pagina FB dell’azienda agricola e agrituristica Il Nuovoletto di Cernobbio (https://www.facebook.com/profile.php?id=100009487067799).

Ci permettiamo qui di riproporla esattamente come è stata da loro riportata.

“… dice la vecchia cronaca che l’ultimo giorno del mese di agosto, di un anno non ben precisato, sul finire del secolo XVII°, un contadino di Piazza Santo Stefano (ora comune di Cernobbio) scendeva frettoloso dalla montagna, trascinando un fascio di legna, mentre imperversava un furioso temporale sviluppatosi quasi improvvisamente, e che giunto sul cocuzzolo del monte che sovrasta al paese fu colpito dal fulmine che lo lasciò cadavere.
I parenti, dopo penose ricerche, ne trovarono finalmente la salma e a ricordare il luttuoso evento impiantarono in luogo una rustica croce di legno; da allora la gente del paese volendo indicare quella località, soleva dire – là… dove è la croce di quell’uomo, e quindi ne venne il nome di Croce dell’Uomo che quella località conserva tutt’ora…”
(tratto dagli appunti di Luigi Dotti sindaco di Piazza Santo Stefano, 1924)
Dopo che fu messa quella croce la popolazione di Piazza si accorse che per diversi anni il paese fu risparmiato dalla grandine e quel segno fu visto come protezione per le terre sottostanti tanto che la “Croce dell’Uomo” acquisì nel tempo una generale venerazione. Il parroco di allora pensò di sostituire la vecchia croce con una più appariscente e di intitolarla a qualche santo, proponendo Sant’Abbondio patrono della diocesi di Como. Fu così che da allora ogni 31 agosto (festa diocesana del Santo) la popolazione di Piazza saliva in processione al poggio dove c’era la croce. Questo durò ininterrottamente fino al 1869 quando, per l’avanzata età del parroco e per l’impraticabilità della strada, l’usanza fu sospesa.
Durante la Grande Guerra (1915-1918) le autorità militari trovarono strategico il luogo per la difesa del confine italiano e fecero costruire una comoda mulattiera sulla costa del monte ed una piazzetta a pochi metri sotto la Croce dell’Uomo. Si pensò quindi non solo di riprendere la tradizionale processione, ma anche di costruire una cappella votiva che fu inaugurata il 31 agosto 1924 mettendovi una bella statua del santo.
Ancora oggi si rinnova l’usanza di festeggiare Sant’Abbondio celebrando ogni anno a fine agosto una Santa Messa nella cappella a lui dedicata.”

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