ECO-FRAZIONE DI BAGGERO… l’altra parte del sogno!

 ALTITUDINE partenza e arrivo: BAGGERO – via Mazzini – 284 m s.l.m.

 ALTITUDINE massima raggiunta: NOBILE – 320 m s.l.m.

 DURATA: circa 2 ore, a passo lento

 CARTELLI INDICATORI: in parte

 PERCORSO: ad anello

●●●●●: percorso di andata Baggero-Maglio segnalato sulla cartina

●●●●●: percorso di ritorno Maglio-Baggero segnalato sulla cartina

●●●●●: percorso alternativo verso il lago di Malpaga

 

 

 

 

Tempo fa… una piccola mappa tra le mani “Eco-frazione Baggero di Merone”: Eco-stazione, parco-avventura, aziende agricole, eco-hotel e tanto altro. Interessante!

Decido con Rita di tornare in questa parte di Brianza per “explorare” a naso i punti elencati sulla carta, curiosa di immaginare come quest’area, già in parte riqualificata, potrebbe risorgere a vita nuova.

 

 

 

Attraversata la piazzetta nella frazione di Baggero e oltrepassato il ponte sul fiume Lambro, anziché proseguire lungo i sentieri segnalati (Le Vie del Parco) seguiamo una debole traccia sulla sinistra prima di attraversare il ponticello sul torrente Bevera che si getta nel Lambro. Il sentiero, ora ben visibile, continua affiancato da un groviglio di piante che lasciano intravvedere le anse del Lambro a sinistra e l’irruenza del Torrente Bevera sulla destra.

 

 

 

Le piogge inarrestabili di questi ultimi giorni hanno modificato l’aspetto della natura che ci circonda… i tronchi morti brillano di luce, riflessa dai soffici muschi umidi. Tratti di bosco, di campi pronti per essere arati che sembrano specchi d’acqua di palude in cui si riflettono gli alberi ancora dormienti.

 

 

 

Eccoci ad immaginare qui ponti tibetani e carrucole, funi, travi e case sugli alberi e… un lungo tunnel-scivolo panoramico che attraversa la campagna al posto di quei lunghi cunicoli utilizzati per il trasporto della marna estratta dalla cava-miniera del vicino Parco di Brenno.

 

 

 

 

Continuiamo la nostra perlustrazione passando sotto questo tunnel fatiscente e, attraversato un grande prato, riprendiamo il sentiero che continua fino ad incrociare una strada sterrata che percorriamo verso sinistra.

 

 

 

Di fronte, in lontananza, il monte Cornizzolo, rampa di lancio per gli amanti del parapendio. Più a sinistra, non fosse per le cime innevate dei monti… un angolo di campagna Toscana: un filare di pini marittimi, un casolare ben tenuto, il cielo terso.

 

 

 

Sbuchiamo nel comune di Rogeno non avendo la più pallida idea di dove siamo.

Il nostro senso dell’orientamento ci porta a continuare verso sinistra lungo una strada asfaltata che in breve scende nella piccola frazione di Maglio.

 

 

 

L’ acqua, imbrigliata in un lungo e stretto canale che corre veloce ci lascia immaginare il frenetico lavoro di un tempo quando, forse una grossa mazza mossa da questa forza naturale batteva sull’incudine per trasformare e modellare materiali metallici.

 

 

 

 

Oltrepassato il ponte in un punto in cui l’irruenza del Lambro si può vedere ma soprattutto sentire, seguiamo le indicazioni per Ristorante il Corazziere. Siamo rientrate nel comune di Merone. I lavori di riqualificazione della vecchia stazione ferroviaria sono già in fermento! La nuova eco-stazione avrà un parco verde adiacente e un’area per il noleggio biciclette e… allora sì sarà un piacere percorrere le attuali e future piste ciclabili per attraversare la Brianza da Monza  ai laghi! Ma per il momento continuiamo camminando fino alla frazione di Nobile, imboccando una strada sulla destra in leggera salita che continua dopo aver attraversato i binari della linea ferroviaria Milano-Asso, all’altezza di un passaggio a livello.

 

Nobile… mi tornano alla mente notizie scovate in un bel libretto che racconta di prodotti e ricette tipiche della Brianza: ”i persic de Nobil” dolcemente profumate e  richieste dai più rinomati “urtulan” fino agli anni cinquanta poi… sparite! La speranza di assaporare ancora la dolcezza di queste piccole pesche era quasi svanita se non fosse che, associazioni locali stanno tentando di conservarne il “Germoplasma” recuperando i noccioli di pochi esemplari ritrovati.

 

 

 

Continuiamo a sinistra in via Cava Marna, seguendo le indicazioni per Oasi di Baggero. Da qui ci si può “perdere” a zonzo, rispettando le proprietà private e i campi coltivati, per immergersi in un paesaggio agreste tipico Brianzolo e tentare di raggiungere le rive del lago di Malpaga, ben protetto dalla vegetazione e non segnalato.

 

 

 

Tornati sul sentiero principale e attraversato il ponte della ferrovia ci ritroviamo nei pressi dell’Agriturismo “Ai laghetti” con annessa azienda agricola che vende carni e salumi nostrani, formaggi di caseifici vicini e prodotti del territorio.

Poco distante l’ingresso principale per l’Oasi di Baggero, riserva naturale protetta, purtroppo chiusa temporaneamente per frane e smottamenti dovute alle forti piogge.

 

 

 

Da qui, in breve, torniamo alla piazzetta nella frazione Baggero e visitiamo il Museo dei Mulini.

 

 

 

 

Al desk dell’hotel “Il Corazziere” acquistiamo “souvenir mangerecci” del posto: la torta dolce del mulino di antica ricetta e la farina di mais vitreo per un’ottima polenta che accompagnerà un intingolo di funghi e salsiccia (dell’azienda agricola vicina) che ho cucinato ricordando un piatto del passato.

 

 

Il completamento dell’eco-frazione… un sogno che potrebbe diventare realtà! Niente male se tutti cominciassimo a rispettare la natura a piccoli passi. Troppi i rifiuti incontrati a tratti lungo il percorso e certe brutture! Rispetto innanzitutto per ciò che non è di nostra proprietà, ma ci è stato dato in custodia e poi recupero, riuso e riciclo, come ho sentito ripetere spesso in questi ultimi tempi.

Riusciranno i figli dei figli dei nostri figli ad ereditare uno stile di vita più attento e rispettoso dello spazio in cui vivranno? A tutti noi tocca cominciare a rieducare!